domenica 18 gennaio 2009

La crisi economica vista dal Prof. Luigi Spaventa


Le restaurate Scuderie Estensi di Tivoli hanno fatto da sfondo alla conferenza-dibattito che il Prof. Luigi Spaventa ha tenuto, sabato 10 gennaio, sul tema di grande attualità e che tanta preoccupazione crea in tutti noi: “Crisi finanziaria – recessione o depressione? Come sarà il mondo?” L’evento, organizzato in interclub dal Tivoli Host e dal Lions Club Palestrina "Ager Praenestinus", ha riscosso un grande successo di partecipazione, sia di soci Lions che di pubblico interessato. I due Presidenti, Giorgio Strafonda per il Tivoli Host ed Enrico Cervone per il club di Palestrina, hanno fatto gli onori di casa sottolineando il valore dell’illustre conferenziere, professore alla Sapienza di Roma, deputato per due legislature e Ministro del Bilancio nel Governo Ciampi; autore di numerose pubblicazioni di economia, è stato chiamato a presiedere importanti organizzazioni di interesse mondiale. Hanno portato il loro contributo al dibattito il Sindaco di Tivoli dr. Giuseppe Baisi, il Direttore Generale della Consob dr. Antonio Rosati ed il Presidente della Quinta Circoscrizione Marcello Doddi, il quale ha illustrato all’affollata platea l’attività che l’associazione lionistica svolge tanto nel campo della solidarietà che in quello dell’impegno sociale e civile.



L’anno appena concluso è stato caratterizzato da un susseguirsi di colpi di scena degni dei migliori thriller: paure, ansie e speranze si sono rincorse. La fase più acuta della crisi finanziaria sembra passata, restano però da misurare le conseguenze che essa ha prodotto sull’economia reale. Il prof. Spaventa, tiburtino di adozione, ha centrato il suo intervento cercando di rispondere a due fondamentali quesiti: come mai un fenomeno nato da una modesta scintilla locale abbia finito per sconvolgere il mondo; quali saranno gli effetti che il sistema economico mondiale dovrà sopportare. “Il momento economico attuale – spiega il prof. Spaventa – non va letto come un fisiologico rallentamento delle economie dopo una fase di crescita, quanto piuttosto come uno stato di grande sofferenza a seguito di rotture molto drastiche degli equilibri che, a crisi superata, porteranno ad un sistema finanziario diverso”. “Tutto è cominciato – prosegue ancora il prof. Spaventa – allorché le banche hanno dato il via alla cartolarizzazione dei crediti derivanti dai mutui fondiari, concessi per lo più senza adeguate garanzie, trasformandoli in Titoli Obbligazionari venduti a piene mani ad altre banche in tutto il mondo ed a milioni di risparmiatori, procurandosi in tal modo soldi freschi da reinvestire e continuare ad allungare la catena”. Il mostro è cresciuto a dismisura tanto che le stesse autorità di controllo non sono riuscite a valutarne il rischio reale. Quando il mercato immobiliare americano ha rallentato la corsa ed il prezzo delle abitazioni ha cominciato a scendere, la valorizzazione della massa dei Titoli giacenti nelle casse delle banche e nei portafogli dei risparmiatori è crollata, mandando in fumo una quantità enormi di denaro che ha generato crisi di liquidità agli Istituti di credito ed a diffuso panico tra chi vedeva andare in fumo i risparmi, spesso, di una vita.




Alla seconda domanda su quale futuro dobbiamo attenderci, il prof. Spaventa ha risposto prefigurando due possibili scenari: quello ottimista che prevede un periodo di recessione in graduale esaurimento verso la fine del 2009, dopo di che il sistema economico dovrebbe essere in grado di reagire e riprendere a progredire; quello pessimista, nel caso in cui dovessero cadere in depressione anche le economie asiatiche, quella cinese in particolare, allora dovremo munirci di molti e pesanti cappotti perché l’inverno da affrontare sarà molto lungo.

Vincenzo Pauselli

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